LA
SOCIETA'
Si
parla di società sia per indicare un gruppo di animali sia per definire un insieme di individui. Questi si relazionano congiuntamente
per costituire una comunità, condividendo fini, usi, costumi e lingua, stabilendosi su un determinato territorio.
La società animale viene studiata ed analizzata dall'etologia
sociale.
Il discorso è differente se si parla di società umana: definita, invece, dalle scienze sociali (sociologia, antropologia,
economia, demografia, psicologia..).
La società è sempre esistita, per il bisogno innato dell'uomo di cooperare
al fine del soddisfacimento dei bisogni sia personali che collettivi.
Elementi
della società
Si sa, gli individui appartenenti ad uno stesso gruppo sociale tendono a far riferimento a determinati modelli
di vita e convinzioni (sistemi di vita), cercando il più possibile
di mantenerli al fine della conservazione della società stessa, nel tempo e nello spazio. Ogni società è autosufficiente, anche se comunica con le altre, ed è
composta da parti materiali ed immateriali: le prime sono formate da individui, territorio, beni posseduti ecc..; il sistema
di vita, invece, costituisce la parte immateriale.
Componenti
strutturali della società
L’individuo,
nella società, occupa un certo status: posizione stabile che dipende dalla posizione economica,
dal compito sociale, dal prestigio e dal potere. Questo status, di solito, dipende dal soggetto stesso. Il ruolo, invece, rappresenta l’insieme delle azioni che la società si aspetta da un individuo che occupa un
determinato status.
Ecco
come la vita sociale può condizionare l’uomo!
Spesso
accade che si presentino, in una stessa società, disuguaglianze tra individui o tra intere
classi sociali.
Quando
si parla di società ci si riferisce ad un insieme di persone, di famiglie..
La
famiglia è composta da individui uniti da legami di parentela, i quali condividono la stessa
abitazione. Ognuno di noi è sottoposto a norme sociali, che disciplinano i comportamenti in
date situazioni e regolano le organizzazioni in modo che gli individui collaborino, utilizzando
mezzi per raggiungere scopi collettivi.
LE
TEORIE DELLA SOCIETA'
Il
Funzionalismo
Secondo
questa teoria del XIX secolo, la società è un insieme di parti interconnesse tra di loro, dove nessuna di esse può essere
compresa se isolata dalle altre, ma solo nel suo contesto. Le relazioni che avvengono tra le parti della società sono di tipo
funzionale, in cui ogni elemento svolge un compito preciso, atto a determinare un certo equilibrio dell'insieme. Per questo
motivo, la società viene paragonata ad un organismo vivente, regolato da meccanismi che ne assicurano la stabilità interna.
Il Funzionalismo di Parsons
La sua teoria viene considerata la più rigida ed ortodossa, in cui
ogni sistema
dev'essere in grado di svolgere almeno 4 funzioni:
1-
Adattamento all'ambiente;
2-
Raggiungimento dei fini;
3-
Integrazione delle parti componenti;
4-
Mantenimento dei propri modelli ed organizzazioni.
Questo
sistema viene chiamato AGIL (iniziali delle 4 definizioni in inglese), in cui ogni individuo svolge ruoli molto precisi, regolati
da norme, ed inseriti in istituzioni, ovvero insiemi di individui che hanno particolari ruoli da rispettare.
Il
Funzionalismo di Merton
E'
una teoria meno ottimista e rigida rispetto a quella di Parsons. Merton propone "teorie di medio raggio", così chiamate perché
circoscritte a problemi e fenomeni specifici.
Elementi
della sua teoria:
-
Alternative funzionali: una stessa esigenza della società può essere soddisfatta da istituzioni diverse.
-
Disfunzioni: le istituzioni sono sia fonte di benefici che danni.
-
Relatività dei significati funzionali: non si può affermare in assoluto che un'istituzione è funzionale oppure no. Dipende
dai punti di vista.
-
Funzioni latenti: sono funzioni nascoste, non intenzionali.
La
teoria del conflitto di Karl Marx
Al
contrario del funzionalismo, questa teoria presenta un' immagine negativa della società, intesa come luogo di divisioni, stratificazioni
e lotte. il conflitto, dunque, è alla base della società. Secondo Marx, la storia si è da sempre caratterizzata di società
stratificate, ovvero divise in classi, alcune dominanti, altre subordinate, che si formano in base all'economia. Infatti,
sono proprio le differenze legate alla proprietà ed alla partecipazione all'economia a creare le divisioni sociali. Oltretutto,
ogni classe ha una propria "coscienza", ovvero l'insieme di idee, credenze, convinzioni che, naturalmente, vengono adottate
dagli individui che ne fanno parte. Marx distingue 5 tipi di società:
-
primitiva: raccoglitori e cacciatori;
-
schiavistica: lo schiavo è colui che non ha diritti ed è soggetto all'arbitrio del suo padrone;
-
feudale: feudatari e servi della gleba;
-
industrializzata: classe operaia e capitalista;
-
comunista (previsione di Marx): pensiero contrario all'ingiustizia della ricchezza. Proclama una più equa distribuzione di
questa.
Il
conflitto sociale in Weber
Nella
sua teoria è comunque presente la stratificazione sociale, ma in maniera meno rigida rispetto a quella di Marx. Nella società
si vengono a formare diversi gruppi (stratificazione tripartita: gerarchia di classe, in base alla ricchezza; appartenenza
politica, in base al potere; appartenenza ad un ceto, legata alla cultura) che si escludono a vicenda, ponendosi come superiori
gli uni rispetto agli altri, anche se in realtà, si influenzano reciprocamente attraverso un processo di interdipendenza.
ETICA
L'etica
(dal greco: "condotta", “consuetudine”) è la branca della filosofia che studia i fondamenti oggettivi che permettono
di distinguere i comportamenti umani in buoni, giusti, o moralmente leciti, dai comportamenti cattivi o moralmente inappropriati.
Spesso viene anche detta filosofia morale, ed ha come oggetto i valori morali che determinano il comportamento dell'uomo.
Bisogna differenziare i termini 'etica' e 'morale' (spesso usati come sinonimi). La 'morale' è l'insieme di valori, norme
e costumi di un individuo o di un determinato gruppo umano. L' 'etica', invece, si riferisce all'intento razionale (cioè filosofico)
di fondare la morale intesa come disciplina.
L'
EVOLUZIONISMO
Il
mondo segue un cammino progressivo lineare, per cui da livelli inferiori si arriva a livelli superiori di evoluzione. Si tende
a raggiungere caratteristiche e forme di vita più adatte a sopravvivere e rapportarsi all'ambiente. Questa corrente teorica
è nata tra la fine del '700 e l'inizio dell'800, ipotizzata da C.Darwin, e si è estesa anche ai vari campi della conoscenza:
-
Sociologia: si parla di evoluzionismo sociale per intendere l'evoluzione di tutte le società attraverso una scala di crescente
complessità. In sostanza, le società (come i membri di una specie) si sviluppavano secondo precisi criteri di adattamento:
le società moderne, più complesse, rappresentavano lo stadio più avanzato di questa evoluzione, mentre le società tribali
o primitive erano ad uno stadio regredito dello sviluppo.
-
Biologia: secondo Lamarck sono gli esseri viventi ad adattarsi all'ambiente, modificando propri caratteri, trasmessi poi alle
generazioni successive. Teoria smentita da Darwin che, invece, affermava la teoria della selezione naturale (l'ambiente si
occupa di scegliere le variazioni genetiche casuali favorevoli all'adattamento).
-
Filosofia: secondo Montesqieu la storia umana si divide in tre stadi quali la selvatichezza (si vive di caccia); la barbarie
(si vive di allevamento) e la civiltà (si vive di agricoltura).
Anche
Comte ipotizza tre stadi: conoscenza teologica (l'uomo spiega i fenomeni della natura attribuendoli all'azione di esseri sovrannaturali);
conoscenza metafisica (li spiega attribuendoli a forze astratte) e conoscenza positiva (l'uomo si dedica allo studio scientifico
delle cose).
Secondo
Spencer, invece, l'evoluzione è materialista, ovvero interessa l'intero universo.
La Critica all'Evoluzionismo
* L'evoluzionismo sociale, utilizzando
la teoria della selezione naturale di Darwin
per interpretare le disuguaglianze sociali,
ha favorito l'emarginazione di malati,
i poveri, gli inadatti perchè considerati
inadatti all'ambiente.
*
Ha favorito la politica liberalista e l'economia liberista per sottolineare la presenza di ceti più ricchi, considerati più
adatti.
*
In Germania, questa teoria è poi sfociata nel razzismo, sempre per la convinzione che le persone considerate inadatte andassero
eliminate perchè inutili all'evoluzione della specie.
*
Questa teoria è stata accusata di essere anticristiana perchè contraddice il racconto biblico della creazione; l'uomo non
è più considerato come essere superiore rispetto agli altri, perchè uomo e scimmia derivano da un antenato comune; non ammette
un disegno divino per cui avvengono le cose, ma si affida esclusivamente al caso.
*
Vengono messi in discussione: la relazione che c'è tra il progresso scientifico e quello umano (non vanno necessariamente
di pari passo); il cammino della scienza che non è sempre continua e lineare;
il definire precisamente quale società è più avanzata delle altre, perchè influenzato dal proprio punto di vista.